giovedì 18 novembre 2010

ALLA SALUTE!

Ci sono partite che ti rimangono in testa per sempre, come l’avessero incorniciate e appese alla parete del salotto. Me ne ricordo diverse, ma non so bene perché, una in particolare mi ricorda quella di lunedì scorso.

Era l’ultimo impegno prima della pausa natalizia 2008, match contro il Mazzafionda, squadra che nel precampionato c’aveva battuti 2-1; presi dall’entusiasmo, allo scopo di “percularci”, erano venuti fino a “casa nostra”, commentando sul blog con l’ormai famoso “contro di voi in campionato saranno 6 punti sicuri”. I primi 3 di questi “punti sicuri” svanirono appunto in quella bella serata di dicembre in cui una prestazione prepotente di tutta la squadra rispedì sia la mazza che la fionda nel più oscuro dei pertugi del mittente. Finì con un 7-2 che sancì l’ennesima vittoria consecutiva, una quaterna di Fernando e una goliardica pizza al pallaio.

Il Campari rappresentava un po’ tutti i fallimenti della scorsa stagione, 3 sberle inaspettate all’andata dalle quali ci riprendemmo faticosamente (chiedere alla caviglia di intersiti per i dettagli), e una al ritorno che mise definitivamente la parola fine su i nostri sogni di “Champions League”. La “squadra che leva punti” per eccellenza era diventata un po’ la nostra criptonite; non una corazzata dalla quale ci sta il perdere e anche il ri-perdere, ma una compagine alla nostra portata che in un momento particolare della nostra “storia” ci aveva messo impietosamente di fronte alle nostre debolezze: dopo bastava pronunciarne il nome per far cadere le palle a mezza squadra.

Averla battuta, e averla battuta in quel modo, sembra far ringiovanire la nostra fiducia di un paio d’anni. In campo, in panchina e nello spogliatoio s’è rivisto lo spirito di quella vigilia di natale in cui fu chiaro che magari non avremmo vinto con tutti, ma che di certo non ci saremmo fatti prendere per il culo da nessuno.

1 commento:

  1. Crescere a suon di sberle è diseducativo,ma se ne prendi qualcuna di tanto in tanto,ti fa crescere...
    Quella Mayala ha sentito male...ha ingoiato...si è rigenerata...e ha consumato la giusta vendetta.
    Ma più che una vendetta è l'inizio di un nuovo cammino!

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