giovedì 14 aprile 2011

Porcogallo - Argentina : 3 - 1

Fernando 2, Bambino

Si può dire che l’unica cosa buona della penultima di campionato del Porcogallo sia stato il risultato? Si può. Bisogna anche dire però che da una partita così forse lo scorso anno non saremmo usciti con l’intera posta. Non ne abbiamo le prove è vero, ma un ragionevole dubbio si. Ma lasciamo da parte questi inutili dilemmi filosofico-sportivi e come direbbe il grande Marcello Giannini “diamo il via alle immascini”…

La serata è fresca ma non troppo, nubi sparse con rovesci temporaleschi nel quadrante nord ovest, nebbia a tratti tra Roncobilaccio e Barberino del Mugello. Il Porcogallo con panchina corta che più corta non si può si presenta in campo con Pottiery, Panza e Isola dietro, Fernando, Parrino e Seiminuti sulla mediana e il Bambino davanti. Mister Testa in borghese pur non avendo sostituti, rifiuta di cambiarsi confermando le voci per le quali non sarebbe come quegli allenatori che per non lasciare la squadra nei guai “si spogliano e scendono in campo co'fantasmini, la maglietta di Pòchemonne e le scarpe da bùlinghe, come gl'ha fatto quello de'Vèrvette!”. Per smentire le ulteriori insinuazione mosse a suo carico (“Miha te che tu vieni solo a fatti la messa in piega con i'fòn di Bòbbe!!!”) con astuzia arriva da casa già pettinato. Il Porco parte abbastanza tranquillo cercando di far girare la palla. L’Argentina si dimostra squadra poco attenta nella fase difensiva, ma le sortite del Porcogallo non sortiscono effetto fino a quando Fernando non viene servito in area in posizione defilata, attraversa palla al piede lo specchio della porta e poi beffa il portiere con un colpo di tacco. Dopo la magia del Fenomeno il Porcogallo si rilassa troppo e si espone alle scorribande avversarie, che pur poco precise, trovano di li a breve la via del gol sugli sviluppi di un calcio d’angolo: palla in mezzo, l’8 col pizzetto la allunga di tacco e un suo compagno ribadisce in rete. Negli ultimi 10 minuti del primo tempo assistiamo forse al peggior Porcogallo di tutta la stagione. Non si azzeccano due passaggi in fila, difesa superata più volte e ripartenze nulle. Il Mister cerca di correre ai ripari, sposta il Parrino in difesa e il Panza sulla mediana. Fortunatamente finisce il primo tempo senza altri danni. Nell’intervallo solo occhi bassi; poche le parole del mister che cerca di riportare la calma. Si riparte con un po’ più d’ordine. Il Bambino viene servito con un po’ di precisione e comincia a smistare con regolarità per Fernando. Su una di queste imbucate spalle alla porta Stefani sfoggia un diagonale millimetrico: 2 -1. La partita vive anche la sua dose di nervosismo; contrasto duro del 20 col pizzetto che entra col piede a martello sui piedi del Bambino. Bomber Bani inavvertitamente gli pesta un piede e si scatena una bagarre che mette a dura prova il sangue freddo e al fair play del Bomber:

20 col pizzetto: Tu l’ha fatto apposta

Bomber Bani: E’ che tu parti prevenuto

20 col pizzetto: Nooo…tu l’ha fatto apposta

Bomber Bani: Sei sempre il solito

20 col pizzetto: Anche tu sei sempre il solito

Bomber Bani: Se tu voi la prossima volta lo faccio apposta

20 col pizzetto: Eh si vai…allora fallo apposta

Bomber Bani: Se tu voi poi…ti ci cammino sul piede

A questo punto mancherebbe solo uno “specchio riflesso” ma gli animi si placano e si continua a giocare. Che il Bomber non vada fatto incazzare in tanti anni non l’hanno ancora capito. Il promemoria arriva poco dopo, quando Bani prende palla al limite dell’area, si fa largo “alla Luca Toni” e poi uccella il portiere in uscita: 3 – 1 a tutti a casa con il terzo posto nel girone in ghiaccio.

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