mercoledì 18 marzo 2009
L.E. MAYALA – MAZZAFIONDA 3-2
Serviva una reazione d'orgoglio, e i biancorossi non hanno deluso. Il triplice fischio al Bellariva Stadium ha più di un effetto benefico: ricaccia il Mazzafionda a -9, sancisce il ritorno alla vittoria contro una squadra importante e soprattutto ricostruisce un po’ di fiducia in un ambiente che ne aveva decisamente bisogno. L.E.Maya.L.A si è presentata in campo con Bartes...se in porta, Testa e Isola centrali difensivi, Panza a sinistra, la guest star Intersiti a destra e il Pulcino nel difficile ruolo di vice-Parrino a centrocampo (con tanto di fascia di capitano solennemente affidatagli dal Bambino). In panchina Seiminuti (vice-capitano!) e Bob più, in borghese, il Bambino e lo Zio. Il Mazzafionda parte da subito con un pressing molto alto che spesso costringe l’avversario al lancio lungo, ma alla prima disattenzione la formazione rosso-blu viene punita puntualmente dai biancorossi: scambio sulla destra tra Pulcino e Intersiti, assist di Fernando di nuovo al centro per il piatto destro sottomisura del Pulcino. Passano pochi minuti e il Pulcino è bravo a farsi trovare ancora in area da Fernando, ma in equilibrio precario sbaglia da pochi passi. La pressione del Mazzafionda aumenta, mister Testa fa prendere fiato al generosissimo Intersiti cercando di dare equilibrio alla squadra scalando Fernando a destra, Bob davanti, Panza al centro, il Pulcino dietro e Seiminuti sulla fascia sinistra. A cavallo tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, i biancorossi danno l’impressione di poter gestire il risultato aspettando con pazienza il colpo del ko. Arriva però il pareggio avversario su una punizione dalla sinistra sulla quale fa “velo” un giocatore avversario appostato proprio davanti a Bartes..se. Il mister cambia di nuovo con Bob, Fernando e Intersiti contemporaneamente in campo per aumentare la forza di fuoco dei L.E.Maya.L.A. Il vantaggio arriva su un calcio piazzato dalla destra di Fernando: interno destro che infila la palla nell’unico spazio utile tra barriera e palo più vicino; praticamente la fotocopia di quello contro il Pantheon, la specialità della casa di bomber Stefani. Pochi minuti e arriva il terzo goal: lancio lungo, spizzata di testa del Panza a centrocampo e palla invitante per Fernangol che batte il portiere in uscita con un preciso pallonetto. Sembra finita, ma per la serie “siamo nati per soffrire”, passano solo due minuti e la punta avversaria riceve una palla spalle alla porta, si gira con tutta calma e la mette dentro. Qualche minuto di affanno, ma i bianco-rossi sono bravi a congelare il risultato. Seiminuti
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