martedì 3 marzo 2009

L.E. MAYA L.A. - UPUPA OLENA S. 3 - 3


KARAKIRI!

Non dite che non s’era presentata come una partita insidiosa e dalle mille sorprese(in questo caso brutte!) Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.3-3.Due punti persi,bruciati,lasciati per strada a causa di una prestazione imbarazzante.Un quarto d’ora discreto,senza grandi giocate,ma essenziale nel gioco,risoluto negli interventi.Una squadra consapevole di essere orfana di elementi importanti,che stava costruendo la partita facendo di necessità virtù.Poi un black-out di cinque-sei minuti (non il giocatore),ha rivitalizzato un avversario che stava andando al tappeto sotto i colpi dei L.E. MAYA L.A.,e che ha gettato nel panico assoluto la squadra biancorossa che andava,incredula, al riposo sul punteggio di 2-2.Del Panza (pregevole tiro dal vertice dell’area di rigore)e del Bambino(che interrompeva un digiuno propendente all’anoressia) i gol che venivano depotenziati dalle due nefandezze commesse in fase di copertura dal centrocampo e dalla difesa degli uomini del Testa,che benché reclamassero per due falli,avevano comunque il dovere di non cadere sotto il “peso” di due azioni prevedibili.Tutto il secondo tempo viene giocato come se fossero gli ultimi minuti:frenesia,confusione,nervosismo e approssimazione.
A metà del periodo di gioco arriva il 3-2 ad opera di un colpo di biliardo del Bambino che smarca al limite il Parrino che spedisce il pallone in rete tra una selva di gambe.A questo punto una squadra che sia una squadra,memore di cosa fosse accaduto nella prima frazione,avrebbe gestito il risultato dall’alto dell’esperienza e di una relativa tranquillità derivata dal ritrovato vantaggio,ma su una palla innoqua e senza pretese,uno sfortunato intervento del Testa,metteva l’attaccante “upupense” a tu-per-tu con Bartès…se che con tutto l’impegno non riusciva a compiere il miracolo che compierà invece di lì a poco.Lo scoramento si aggiunge alla confusione che regna nelle teste biancorosse,ma le occasioni ci sono,ma due grandi interventi del portiere,due deviazioni di “inopportune” gambe a pochi metri dalla porta e qualche imprecisione di troppo portano il risultato a fossilizzarsi sul 3-3.Ecco però la possibile svolta:l’arbitro assegna un rigore per una respinta con le mani davanti alla porta.Bòbbe sul dischetto.Tiro…parata.Ancora pochi spiccioli di gara in un assalto all’arma bianca ma finisce con due punti bruciati come miliardi di euro in uno dei giorni più neri per le Borse mondiali.

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